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Coronavirus: eCommerce, boom di vendite online

Coronavirus: eCommerce, boom di vendite online

L’emergenza per la diffusione COVID-19 sta cambiando radicalmente le abitudini quotidiane dei consumatori. La trasformazione più grande si evince dalle abitudini sociali e di consumo.
Molte attività commerciali sono state chiuse per la sicurezza sanitaria, mentre altri settori, invece, hanno registrato un notevole rialzo.
Tra questi, il settore dell’e-commerce.

La quarantena forzata e l’auto-isolamento hanno “accompagnato” le persone a rifugiarsi nel mondo ditale. Un’apertura ad una nuova esperienza d’acquisto dove il digitale rappresenta ormai la finestra verso il mondo esterno. Ciò che ne consegue è un’enorme crescita della domanda da soddisfare. Non a caso, il trend di vendite ecommerce di prodotti di largo consumo continua a crescere. Secondo i dati forniti dall’analisi diffusa da Nielsenper quanto riguarda le vendite e-Commerce della Grande Distribuzione Organizzata, il trend relativo i prodotti di largo consumo online, è stato del +97,2%, un dato in continua crescita rispetto alle settimane precedenti. A subire un calo è invece il Cash & Carry, principale canale di approvvigionamento per gli operatori HoReCa (ospitalità/ristorazione), con un trend negativo del -44,7%. La causa è sicuramente riconducibile alla chiusura dei servizi di ristorazione al pubblico, per cui si spera in una ripresa a breve termine, vista l’imminente riapertura delle attività.

L’indagine condotta da Nielsen ha identificato tre effetti riconducibili alla crescita della vendita di alcune categorie:

Effetto “stock“, relativo alcune categorie del settore alimentare e lunga conservazione: latte, pasta, conserve alimentari, uova di gallina, surgelati, caffè macinato, burro, acqua in bottiglia, riso e conserve rosse.

Effetto “prevenzione e salute”, riguardante le categorie della cura della casa e della persona: guanti, detergenti superfici, carta igienica, carta casa, disinfettanti, saponi, candeggina, salviettine umidificate, alcol denaturato, termometri.

Effetto “resto a casa”, comprendente prodotti definibili di comfort food: affettati, mozzarelle, patatine, birre alcoliche, dolci spalmabili, pizza surgelata, tavolette e barrette di cioccolato.

Sicuramente uno dei settori più colpiti è quello del turismo, seguito dall’abbigliamento: entrambi i settori, da sempre rilevanti per i comparti principali nel nostro paese, ora rappresentano i principali settori in crisi. Nello scenario globale di un’economia preoccupata, i segnali di rialzo arrivano soprattutto dai marketplace. I grandi canali come Amazon ed eBay continuano a registrare enormi tassi di vendite. Amazon rappresenta da anni il marketplace più utilizzato nel nostro paese (anche pre-pandemia) ma il suo utilizzo è aumentato in maniera esponenziale, sostituendosi anche ai negozi fisici e diventando il canale di acquisto privilegiato degli utenti costretti a rimanere a casa. Molte persone, inoltre, proprietari di piccole e medie attività, stanno pensando di utilizzare questi marketplace come strumento di vendita, approfittando della situazione e del tempo a disposizione. Un’opportunità da non sottovalutare con lo scopo di incrementare le proprie vendite grazie all’enorme visibilità di questi canali, soprattutto in questo preciso momento. Sfruttare questo periodo “fermo” per approfondire la conoscenza di queste piattaforme e capire in che modo utilizzarle è senz’altro un’ottima scelta.

L’e-commerce, insomma, rappresenta l’unico antidoto contro la crisi economica globale. In questo momento estremamente difficile in Italia e nel mondo, il commercio online è senz’altro l’unico mezzo capace di soddisfare le necessità di approvvigionamento a distanza, diventando così il canale di vendita privilegiato.