Rivolgersi ad uno specialista in Medicina estetica ormai è una pratica comune entrata a far parte delle nostre abitudini. Nel marasma generale di informazioni però, è opportuno chiarire dei dubbi e sfatare dei miti che continuano ad aleggiare nel settore, analizzando e approfondendo perché ed in che modo ci si avvicina alla stessa. Sicura, reversibile e non invasiva, la medicina estetica è capace di incidere sullo stato psico-fisico del paziente in termini di qualità di vita.
Per operare compatibilmente a quella che è oggi la richiesta dei pazienti, ovvero un risultato di bellezza naturale, bisogna in primis verificare l’assoluta affidabilità dei prodotti e dei materiali utilizzati, certificando competenza e esperienza del professionista. Il medico estetico, infatti, deve possedere un forte senso etico, oltre che alte norme morali per le quali, in pieno rispetto del codice deontologico, dev’essere in grado di coniugare le esigenze del paziente guidandolo verso le cure migliori e soddisfandone le aspettative.
Chiediamo un approfondimento a un’esperta del settore, la dottoressa Maria Teresa Saliani, medico estetico con studio sito a Modugno (Ba) che propone e realizza quelli che sono i principali trattamenti richiesti in ambito di medicina estetica. «In primis – spiega la professionista – bisogna fare una chiara distinzione tra gli strumenti di base che la medicina estetica offre. Al primo approccio, la maggior parte dei pazienti non conosce la differenza tra gli strumenti di prima linea: botulino e acido ialuronico.
Facciamo chiarezza: Il botulino – che non crea volumi – è una sostanza estremamente temuta, probabilmente perché dà l’idea della paralisi, della fissità. In realtà è invece uno strumento indispensabile; ha semplicemente la funzione di migliorare l’aspetto “arrabbiato e stanco” ed è un’ottima scelta per conferire al volto un’espressione molto più distesa e rilassata. L’iniezione di botulino non dà minimante segno di sé, si attiva dopo cinque giorni e ne impiega circa quindici per espletare tutta la sua azione; la gradualità con cui l’effetto si manifesta lo rende sicuramente tra i trattamenti esistenti più discreti e meno visibili, rappresenta uno strumento irrinunciabile con risultati estremamente naturali senza stravolgere i tratti del viso.L’acido ialuronico, diffusissimo negli ultimi tempi, offre invece ai pazienti una grande serenità, probabilmente per le poche informazioni diffuse, ma, se non correttamente iniettato, può esporre i pazienti a una serie di rischi e criticità. Considerando che esistono in commercio svariate tipologie della sostanza, è indispensabile che il professionista a cui ci si rivolge, scelga innanzitutto l’azienda produttrice. È di estrema importanza, oltre che posizionarlo e impiantarlo nel modo corretto, scegliere un prodotto qualitativamente importante rappresentato dal marchio di una realtà che offre non solo un margine di sicurezza considerevole ma soprattutto una tipologia di materie consone ad un’applicazione delle best practice indicate dalle Società Scientifiche di riferimento.
L’acido ialuronico – dall’inglese to fill dunque riempire – si sceglie appunto per riempire una ruga e riposizionare un compartimento adiposo ceduto. È uno strumento che consente di avere ottimi risultati: conferisce un refresh al volto, ne migliora l’aspetto lasso e lo rende un po’ più giovane. È inoltre indicato per migliorare la fisionomia delle labbra ma anche per piccoli difetti e inestetismi del naso – rinofiller – che possono ampiamente fruire di questo trattamento senza ricorrere necessariamente alla chirurgia, evitando così interventi invasivi.
Oltre a questa formulazione, denominata filler, esiste anche una versione differente, biorivitalizzante, che non ha un potere correttivo ma curativo: la sua azione è uno stimolante della produzione dei fibroblasti che sono naturalmente deputati alla generazione di acido ialuronico e collagene; cura la pelle ripristinando l’attività delle cellule e stimolandone l’azione. La biorivitalizzazione è un trattamento che si esegue a cadenza mensile per circa tre mesi, non è in grado di creare volumi ma offre al viso luminosità, turgore e compattezza migliorandone l’aspetto; va eseguito a cadenza mensile per tre volte e poi una tantum per mantenere il risultato ottenuto. Tra le recenti innovazioni del campo, è sicuramente consigliato anche un nuovo straordinario filler iniettabile ibrido in grado di attenuare i segni dell’invecchiamento in modo multidimensionale grazie ai due principi attivi in esso contenuti: l’acido ialuronico e l’idrossiapatite di calcio, sostanza che va a stimolare la produzione di collagene donando un risultato estetico migliorativo e un aspetto più radioso alla pelle. In conclusione, per evitare rischi, la scelta di qualsiasi trattamento – ribadisce la dott.ssa Saliani – dev’essere esclusivamente del medico esperto e competente. Spesso si giunge al medico estetico con le più disparate richieste che però non sempre corrispondono ai reali bisogni. L’ascolto del paziente, non l’accoglimento del desiderio, dev’essere il primo step per eseguire una valutazione capillare con una precisa anamnesi, che analizza nel dettaglio l’inestetismo e ne definisce un protocollo terapeutico adeguato e personalizzato».
La grande capacità lavorativa e una eccelsa sensibilità verso il paziente: ecco il contributo, l’esperienza e la dedizione dei migliori specialisti del settore il cui obiettivo è quello di accompagnare e aiutare i pazienti nella comprensione delle potenzialità e dei limiti della Medicina Estetica.
Medicina & Chirurgia Estetica
La Repubblica ed. Bari
10 Marzo 2023